
Sig. Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo GIOVAGNORIO
Sig.ri Consiglieri Comunali, Lorenzo COLIZZA; Alessandra DI GIROLAMO; Maurizio DI MARCO TESTA; Roberto GIOVAGNORIO; Danilo IACOBONI; Manuela MARLETTA; Anna MASTRODDI; Giuseppe MASTRODDI; Vincenzo MONTELISCIANI; Chiara NANNI; Angelo POGGIOGALLE; Romana RUBEO
COMUNE DI TAGLIACOZZO, Piazza Duca degli Abruzzo. 67069 Tagliacozzo (AQ)
Oggetto: realizzazione forno crematorio presso il cimitero di Tagliacozzo
Egr. Sig. Sindaco, Sig.ri Consiglieri,
abbiamo appreso da fonti di stampa della volontà dell’Amministrazione Comunale di Tagliacozzo di realizzare presso l’area cimiteriale di Tagliacozzo un impianto di cremazione di cadaveri.
Intendiamo esprimere la nostra più viva preoccupazione per un progetto che riteniamo essere in netto contrasto con la vocazione turistica del nostro territorio.
L’impianto di che trattasi avrebbe un inevitabile impatto sulla qualità dell’aria che, seppur ricorrendo alle migliori tecnologie disponibili, può essere mitigato ma non completamente eliminato. Non a caso, fonti SNPA (Sistema nazionale protezione ambiente) affermano che:
- “Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio (dall’amalgama presente nelle otturazioni dentarie), zinco (specialmente nel caso delle cremazione di tombe estumulate), diossine-furani e IPA”;
- “nello studio impiantistico della tecnologia di depurazione dei fumi, vengono di solito prese come riferimento le migliori tecnologie disponibili dei termovalorizzatori (di rifiuti, n.d.r.), anche se la discontinuità del processo di cremazione rende questi forni diversi dai termovalorizzatori”.
Desta particolare preoccupazione la localizzazione di un tempio di cremazione nei pressi del cimitero di Tagliacozzo, che è posto a circa 100 metri in linea d’aria dalle prime abitazioni del centro abitato, a circa 650 metri dal centro di Tagliacozzo e a circa 800 metri dalla piazza dell’Obelisco. Orografia del territorio e direzione dei venti potrebbero esporre uno dei borghi più belli d’Italia alle emissioni dell’impianto di cremazione con effetti nefasti, oltre che, potenzialmente, per la salute delle persone, anche per l’immagine turistica della città.
Pur non mettendo in dubbio il ricorso alle migliori tecnologie disponibili, un simile impianto industriale non sarebbe esente da rischio di guasto o incidente. Da una rapida e sommaria ricerca effettuata sulla rete internet abbiamo riscontrato numeri guasti occorsi a forni di cremazione in diverse città italiane, anche in tempi recenti, con rilascio di fumi neri.
L’effettiva necessità dell’opera desta, poi, perplessità tenuto conto della esigua popolazione del nostro Comune e del conseguente ancora più ridotto fabbisogno di cremazione, considerato che esso interessa solo una parte non preponderante dei decessi. Riteniamo, quindi, che sia poco conveniente impegnare la nostra Amministrazione burocraticamente, amministrativamente ed economicamente per molti anni su un simile progetto, a meno che non si intenda realizzare a poca distanza dalla nostra splendida piazza Obelisco, un polo industriale della cremazione destinato ad accogliere salme anche dal resto della Regione Abruzzo e dal ben più popoloso e poco distante bacino della Capitale. In un simile scenario, attinente più ad un’attività imprenditoriale che alla effettiva necessità di un servizio pubblico per la Città, ovviamente, gli impatti ambientali dell’opera risulterebbero ancora maggiori e preoccupanti.
Quali che siano le ricadute economiche ed occupazionali dell’opera che, anche in considerazione dell’esiguo fabbisogno di cremazione della nostra città, in base alle informazioni disponibili non appaiono così rilevanti, riteniamo che non possano giustificare il potenziale danno di immagine a tutta l’economia del territorio che trova nel particolare patrimonio ambientale, naturalistico, storico e artistico di Tagliacozzo una risorsa importante e non ripetibile.
Ovviamente, non entriamo nel merito della scelta etica della cremazione che attiene alla sfera personale di ognuno e riteniamo che tale modalità di sepoltura vada garantita, come previsto dalle norme dello Stato.
Per quanto detto, riservandoci di produrre nelle sedi opportune più approfondite osservazioni sull’opera e sulla modalità del project financing individuata per la sua realizzazione, anche alla luce delle maggiori informazioni che speriamo vengano messe a disposizione dei cittadini, auspichiamo il più ampio coinvolgimento della popolazione in decisioni che riguardano in modo così importante il futuro della città.
In particolare, auspichiamo che l’Amministrazione Comunale di Tagliacozzo voglia promuovere un dibattito pubblico, il più ampio possibile, sull’opera, rendendo pubblico il progetto in tutti i suoi dettagli, prima di assumere impegni giuridicamente vincolanti con soggetti terzi.
Ringraziandovi per l’attenzione, restiamo a disposizione ai recapiti sotto indicati e cogliamo l’occasione per inviare i migliori saluti.
Tagliacozzo, 30 luglio 2020
Massimo De Maio
vicepresidente nazionale Fare Verde onlus
Associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente (Art.13 L.349/86)